Si è concluso giovedì 20 marzo, con la presenza dell’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, S.E. Mons. Claudio Maniago, il percorso in preparazione al sacramento del Matrimonio per i nubendi della Vicaria di Soverato.
Un percorso iniziato il 9 gennaio scorso presso la sala convegni “Stefano Procopio” della chiesa parrocchiale “Madonna del Rosario” in San Sostene (CZ).
Un percorso ricco di contenuti umani, dottrinali e spirituali
Per undici giovedì i giovani fidanzati hanno riflettuto sulla scelta di amarsi per tutta la vita, attraverso il sacramento del Matrimonio. Molteplici sono state le tematiche del percorso offerte dal presbiterio vicariale: temi umani, dottrinali e spirituali perché la scelta sia consapevole.
Ad ogni incontro frontale è seguita una parte laboratoriale. Le coppie di fidanzati, suddivisi in sottogruppi, si sono confrontate per esprimere le loro idee e mettere in comune le loro esperienze di vita.
Fra i partecipanti si è così creata empatia e amicizia, permettendo a ciascuno di conoscere e farsi conoscere. Nel cammino, i fidanzati hanno scoperto che le proprie paure, gioie e attese erano comuni anche agli altri, superando così la solitudine e rafforzando il proprio cammino umano e spirituale.
Una veglia di preghiera con l’Arcivescovo
Al termine del cammino di preparazione i giovani fidanzati si sono ritrovati con l’Arcivescovo per una veglia di preghiera, durante la quale hanno affidato al Signore il loro futuro di sposi cristiani.
Le parole di mons. Maniago: “Amare ed essere amati”
Nella sua riflessione, mons. Maniago ha espresso la gioia di essere fra loro per esprimere i suoi auguri, auspicando un fecondo cammino matrimoniale, ma soprattutto ha approfittato per riflettere sul significato della parola amare ed essere amati. Da subito ha ricordato che “l’amore non è una dichiarazione, quanto un dono reciproco”.
Ha ricordato che “amare è una prerogativa dell’uomo/donna in quanto creato/a ad immagine di Dio”. Soffermandosi sui sacri testi proclamati, il Cantico dei Cantici e il Vangelo di Matteo 5;13-16, ha ricordato la forza e la fragilità dell’amore rammentando di alimentare sempre questo profondo sentimento, vivendolo in modo concreto nella quotidianità. Un amore – ha continuato – che ha il volto della persona amata.
Concludendo la sua riflessione mons. Maniago ha ricordato che ogni persona è nello stesso tempo povera e ricca; tutti possiamo donare amore e tutti abbiamo bisogno di essere amati. Inoltre ha invitato a considerare come anche la Costituzione Italiana tuteli i diritti dalla Famiglia, riconoscendola come società naturale fondata sul matrimonio.
L’incontro si è concluso con la foto ricordo e la gioia di tutti i partecipanti.