Taverna ha celebrato la Festa di Gesù Bambino 

Una tradizione unica di fede, speranza e di comunità
Una tradizione unica di fede, speranza e di comunità

La città di Taverna (CZ), recentemente candidata a Capitale della Cultura Italiana per il 2027, ha celebrato il 6 gennaio, giorno dell’Epifania del Signore, la tradizionale Festa di Gesù Bambino, evento che unisce spiritualità, cultura e partecipazione comunitaria, riaffermando le profonde radici religiose e storiche della cittadina calabrese.

La festa ha avuto inizio la sera del 5 gennaio, con la messa vigilare presieduta da p. Gianluca Chilà dei Frati Minori dei Santi VII Martiri di Calabria, al termine della quale si è acceso e benedetto il tradizionale fuoco, simbolo di luce e speranza, che ha illuminato e riscaldato la notte fino alle prime luci dell’alba. 

I festeggiamenti sono proseguiti per tutta la notte con il concerto dei Parafonè e con le melodie della banda cittadina, che ha percorso le vie del paese regalando momenti di gioia e aggregazione.

Alle ore 5:00 del 6 gennaio don Antonio Ranieri, parroco della comunità di Taverna, ha celebrato la prima messa, sottolineando, nell’omelia, l’importanza unica di questa festa per questa Città: “Questa celebrazione, propria ed esclusiva della nostra comunità, ci fa gustare la dolcezza del Natale e il dono meraviglioso di Gesù Cristo. Solo con Lui possiamo affrontare ogni cosa, brillando di luce e speranza ogni giorno”.

Alle 9:00, il viceparroco, don Vitaliano Caruso, ha celebrato la seconda messa, durante la quale ha benedetto la banda cittadina, da sempre protagonista delle principali feste della comunità. Nell’omelia, don Vitaliano, richiamando il celebre canto natalizio Stille nacht, heilige nacht, Notte silenziosa, notte santa (Astro del ciel), ha ricordato come il silenzio sia il luogo privilegiato della manifestazione divina: “Dio non si trova nel caos o nel rumore, ma nel raccoglimento e nella pace interiore”.

La messa conclusiva della mattina, invece, è stata celebrata dal predicatore p. Gianluca Chilà, il quale, nell’omelia ha offerto spunti di riflessione maturati durante il triduo di preparazione, esortando i fedeli a rinnovare la propria devozione verso Gesù Bambino, “il Dio con noi, la stella più luminosa che guida il nostro cammino anche nei momenti più bui”.

Il momento culminante della giornata è arrivato nel pomeriggio con la tradizionale processione, che ha visto il suggestivo incontro tra le statue di Gesù Bambino, della Madonna e di San Giuseppe, un rito profondamente emozionante, capace di rinnovare ogni anno la dolcezza di quel Santo incontro, simbolo dell’amore e della speranza incarnati dalla Santa Famiglia.

Questa celebrazione, vissuta con intensità e partecipazione, è un esempio straordinario di come fede e tradizione possano intrecciarsi, mantenendo viva l’identità di una comunità e offrendo messaggi universali di luce e speranza. 

Con il suo ricco patrimonio spirituale e culturale, Taverna conferma ancora una volta il proprio ruolo di custode di tradizioni uniche.