Si conclude in questi giorni a Borgia l’esperienza missionaria di Margherita Bigaran e Giuseppina Monteleone, laiche consacrate dell’Associazione privata di fedeli “Famiglia di Santa Paola Frassinetti-Beati i puri di cuore”.
Una presenza discreta e qualificata
Dodici anni di intensa attività pastorale e di servizio che hanno contribuito alla crescita non solo spirituale, ma anche sociale e culturale della comunità. Una presenza, quella di Margherita e Pina, discreta e, nel contempo, qualificata, come sottolinea il parroco don Mario Olanda che ha avuto la gioia di godere della preziosa collaborazione delle due missionarie: “Al dispiacere per il termine di questa presenza discreta e preziosa, segue però il ringraziamento al Signore e a loro per il bene che ha irrigato di carità e santità la nostra comunità – spesso nascosto ai più – e ne ha arricchito la sua tradizione cristiana”.
Infatti, il bene seminato è stato tanto, nella piena e concreta applicazione del carisma dell’associazione i cui membri, spiegano Pina e Margherita “incarnano nella loro vita la Parola evangelica “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio” e la diffondono nell’umanità di oggi, soprattutto rivolgendosi ai giovani e ai poveri. “La nostra missione consiste nella diffusione del messaggio di amore, dedizione e di purezza che vede realizzato in Maria e che vuole attingere al suo Cuore Immacolato”.
L’inizio e la maturità conseguita in questi anni
Il primo pensiero di gratitudine le missionarie lo riservano al Signore e alla premurosa e paterna attenzione riservata, prima da mons. Bertolone, poi dall’Arcivescovo Claudio Maniago, sin dal suo arrivo nella Chiesa diocesana. “Siamo arrivate a Borgia il 17 settembre 2012 – racconta Margherita – e don Mario ci chiese di occuparci innanzi tutto del catechismo e di progettare l’oratorio estivo. I frutti si sono subito visti, grazie all’ entusiasmo della comunità. A Borgia è nato infatti un originale Grest che ha avuto non solo l’edizione estiva, ma anche quella invernale, a cui hanno collaborato, oltre ad un nutrito numero di animatori locali, anche i giovani missionari di Santa Paola Frassinetti, provenienti da varie parti d’Italia. “Con i ragazzi lo abbiamo denominato ‘BIG, Borgia Insieme a Gesù’. La maturità conseguita in questi anni, ne siamo certe, permetterà a questa bella esperienza di continuare a vivere nel tempo”.
A questo proposito Pina non manca di sottolineare “la comunione instaurata con don Mario, a livello apostolico e pastorale che ci ha permesso di testimoniare la comunione fraterna e la corresponsabilità”.
Essere radicati nel territorio
Pina e Margherita in questi anni hanno servito la comunità vivendo del proprio lavoro: un valore aggiunto “perché ci ha permesso di essere ancora di più radicate nel territorio e, in particolare nella scuola”. “Non meno importante – aggiungono – il nostro inserimento nella vita diocesana a cui abbiamo sempre cercato di partecipare e negli uffici diocesani, come il servizio diocesano di pastorale giovanile e quello dei Beni culturali ecclesiastici con la commissione di arte sacra.
“Non abbiamo ovviamente dimenticato i piccoli e i poveri che sono il cuore del nostro carisma”, concretizzato nella vicinanza a varie tipologie di bisognosi, nella sinergia con il Banco Alimentare, con il “Centro Calabrese di Solidarietà” e con la Fondazione “Città Solidale” e con il comune di Borgia. Margherita, poi, in particolare, non dimentica il tempo della formazione e dell’aggiornamento “vissuto nel corso di studi dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose che è stato davvero importante per la mia crescita umana e culturale, in specie nella parte morale, liturgica e biblica”.
È stata istituita, come da tradizione nelle comunità delle missionarie, anche la festa del compleanno di Santa Paola Frassinetti con il gesto originale e simbolico del taglio della torta che poi viene distribuita e portata nelle case degli anziani e degli ammalati.
Il nascondimento e non la ricerca del clamore
“Il nascondimento e non la ricerca del clamore” sono stati i tratti distintivi della presenza a Borgia delle missionarie: “È stata davvero edificante la partecipazione comunitaria all’appuntamento settimanale serale con l’ora di Adorazione Eucaristica che è diventato, con il tempo, sempre più sentito”.
“Si fa fatica a lasciare questa terra – concludono Margherita e Pina – e portiamo nel nostro cuore tanta umanità, ogni volto incontrato, ogni esperienza vissuta, ogni sorriso e ogni abbraccio che caratterizzano la bellezza di Borgia, ma diremmo dell’intera diocesi”.
Borgia e la diocesi dicono semplicemente “grazie per tutto quello che è stato. Per tutto quello che sarà… eccoci” nello spirito evangelico delle beatitudini”.