Igino Giordani e David Maria Turoldo: due “profeti” del nostro tempo che, come ci suggerisce Mons. Ravasi, sono tali perché hanno saputo ascoltare la Parola e, con le loro parole, hanno illuminato la strada di molti, sia nella Chiesa che fuori di essa.
Nella preghiera e approfondendo la Parola, hanno saputo anticipare gli eventi, indicando la direzione verso un’umanità più giusta e umana.
Con la loro scelta preferenziale per i diseredati e anche attraverso la sofferenza della malattia che ha colpito entrambi, hanno testimoniato l’essere cristiani fino in fondo, riconoscendo nella sofferenza la presenza di Cristo, la Sua compagnia e l’essenzialità della vita, da riconoscere nell’incarnazione di Cristo nella storia personale e collettiva.
Due “profeti” del nostro tempo, che, come tanti altri, il Signore ha voluto donare all’umanità, capaci di impegnarsi nella quotidianità fino in fondo, sapendo che un cristiano è davvero tale quando, partendo dalla Scrittura, la traduce nella vita di ogni giorno, attraverso l’impegno e la partecipazione attiva.