Di Economia Civile si è parlato nell’ultima lezione rivolta agli studenti dell’ITTS E. Scalfaro nell’ambito del PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) in Educazione Finanziaria “Impara a gestire il tuo denaro”, voluto dalla Fondazione Antiusura “Santa Maria del Soccorso” e dall’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace, per il tramite dell’Ufficio Diocesano per i Problemi Sociali e il Lavoro e il Progetto Policoro, realizzato con “Economia di Comunione Calabria” e con il “Centro Calabrese di Solidarietà”.
Gli studenti dell’ITTS “E. Scalfaro” accolti nel Centro Giovanile Diocesano
I giovani studenti della IV B e IV O e le loro insegnanti sono stati accolti dagli Animatori di Comunità del Progetto Policoro presso il Centro Giovanile Diocesano sito a Roccelletta di Borgia (CZ) dove, dopo un’introduzione sulla cornice teorica e di senso che sottostà alle buone pratiche di economia civile, sono stati coinvolti in laboratori esperienziali di gestione etica, sostenibile e responsabile dell’impresa.
Può un’impresa porsi altro fine che non sia il profitto? Può generare valore sociale, ambientale ed economico per promuovere un cambiamento culturale e lo sviluppo civile della comunità e del territorio in cui è inserita? Quanto questi temi hanno a che fare con la felicità e la manifestazione dei talenti con cui ciascun giovane può partecipare alla costruzione del bene comune?
Di questo non si è solo parlato ma si è anche avuta concreta testimonianza, grazie alla storia di due giovani artigiani locali, Keita Al Hassan e Anna Pittelli, che hanno saputo ispirare ed entusiasmare gli studenti con la loro esperienza di piccoli imprenditori ma soprattutto umana: entrambi credono e lavorano per realizzare un modo di fare impresa che umanizzi il mercato e rimetta al centro la persona, manifestando rispetto e cura per tutti i portatori d’interesse: dipendenti, famiglie, clienti, fornitori, amministrazioni e comunità in cui operano.
Le testimonianza di Keita Al Hassan e Anna Pittelli
“Se ho avuto il coraggio di avviare una mia attività puntando sul mio talento e la mia formazione, è perché sin da giovanissimo, avendo subito situazioni di sfruttamento, avevo un sogno: non dover dipendere più da nessuno”, ha detto Keita emozionato, ringraziando tutti quelli che lo hanno aiutato.
Anna ha raccontato, invece, che se oggi fa l’imprenditrice con uno stile di cura e di attenzione verso i suoi dipendenti è grazie a sua madre, che ha cresciuto lei e suo fratello da sola e troppo spesso, dovendo lavorare molto, non era con loro. Nessuna delle sue dipendenti deve essere obbligata a scegliere tra le responsabilità verso la famiglia e quelle verso il lavoro: le lavoratrici hanno diritto ad orari flessibili. Hanno diritto ad “esserci”. Questo è per lei “mettere al centro la persona”.
Sognate in grande!
Sognate ragazzi, sognate in grande! Questo l’augurio fatto a tutti gli studenti presenti, che da qui ad un anno dovranno scegliere quale cammino intraprendere per il proprio futuro per dare forma alla propria vocazione. E qualunque strada sceglierete, non dimenticate mai un principio fondamentale che l’Economia Civile ci ricorda: “È legge dell’universo che non si può fare la propria felicità senza fare anche quella degli altri” (A. Genovesi).
Solo così, potremo realizzare anche nel mondo del lavoro e dell’impresa il principio evangelico della Fraternità a cui tutti siamo chiamati.