È stato celebrato sabato 5 aprile il Giubileo della Vicaria di Squillace. Le comunità parrocchiali, le comunità religiose, i catechisti, i ministri straordinari dell’Eucaristia, i lettori, i cori parrocchiali, i ministranti, le Caritas parrocchiali, i gruppi, le associazioni e le confraternite della Vicaria si sono ritrovati a Squillace, accanto all’Arcivescovo Metropolita, S.E. Mons. Claudio Maniago.
Tutti sono stati chiamati a rinnovare il proprio impegno spirituale e a riscoprire il valore della comunità ecclesiale, in un intenso momento di preghiera, riflessione e condivisione della fede.
Le comunità partecipanti
Le comunità e le parrocchie che fanno parte della Vicaria di Squillace sono quelle di: Amaroni, Borgia, Caraffa, Gasperina, Girifalco, Montauro, Montepaone, Palermiti, San Floro, Stalettì e Vallefiorita, oltre ovviamente a quelle di Squillace.
Hanno inoltre partecipato: le arciconfraternite di Borgia e la confraternita di Girifalco, la comunità monastica dei Piccoli Missionari della Trinità di Stalettì, le Suore Francescane del Signore di Gasperina, le Suore Carmelitane Messaggere dello Spirito Santo di Squillace, l’Ordo Viduarum di Borgia.
La presenza delle autorità civili
All’evento hanno preso parte anche molti sindaci e amministratori comunali dei centri appartenenti alla Vicaria, segno dell’unità tra comunità ecclesiale e territorio.
La statio giubilare: un cammino di fede
Dopo il raduno dei fedeli davanti alla residenza sanitaria assistenziale “Giovanni Paolo II”, ha avuto luogo la statio giubilare quaresimale: un’intensa esperienza di fede, condivisione e riflessione in preparazione al momento centrale del pellegrinaggio.
Il corteo ha attraversato il centro storico di Squillace, dirigendosi verso la Basilica Concattedrale, dove si è tenuta la liturgia penitenziale.
A seguire, si è svolta la solenne celebrazione Eucaristica, presieduta da Mons. Maniago e concelebrata dai presbiteri della Vicaria, insieme al vicario foraneo, don Antonio De Gori.
Durante l’omelia, l’Arcivescovo ha sottolineato l’importanza di questo momento per le comunità e le parrocchie, come occasione per rigenerare la propria esperienza di fede.
Le parole dell’Arcivescovo
Mons. Maniago ha affermato: «Una fede che deve crescere con l’andare degli anni. Una fede che ci deve mettere in cammino, con l’impegno del nostro essere discepoli del Signore».
Ha rivolto anche un pensiero a chi soffre per la guerra, i terremoti e la fame, invitando a sentirsi popolo di Dio in cammino dietro Gesù.
«Questo momento tocca il nostro territorio, le nostre comunità. A Dio dobbiamo chiedere di custodire questo momento e di farlo fruttare facendo sempre memoria. Il pellegrinaggio che abbiamo svolto oggi non è una semplice passeggiata, ma ha una forte valenza simbolica. Occorre manifestare questa bellezza e liberarsi di ciò che ci rende brutti, facendo risplendere ciò che di bello è presente in noi».
Ha infine aggiunto: «Non bisogna accontentarsi di vivacchiare da cristiani. La nostra fede non può e non deve guardare indietro, perché il Signore ha fatto cose nuove. Occorre abbandonare i vecchi modi, avendo la forza di essere sempre più nuovi».
Carmela Commodaro