“Prepararsi al Giubileo del 2025, riprendendo tra le mani i testi fondamentali del Concilio Ecumenico Vaticano II che nacque proprio dall’intento di cambiare ciò che nella Chiesa deve essere cambiato, ma anche di riscoprire il cuore dell’uomo con i suoi desideri. Ce lo ricorda Papa Francesco invitandoci a vivere questo grande appuntamento come momento di crescita nella fede. Sono perciò grato all’Università, al Rettore Magnifico, agli illustri relatori e agli uffici diocesani preposti per aver proposto questo qualificato incontro”.
Lo ha detto l’Arcivescovo Claudio Maniago concludendo i lavori del convegno “Gaudium et Spes. La magna charta della dignità umana”, promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia dell’Università “Magna Graecia“, in collaborazione con l’Ufficio per la Pastorale Scolastica e l’Ufficio per la Pastorale Universitaria di Catanzaro-Squillace, alla presenza di studenti e insegnanti di religione convenuti nell’Aula “Giovanni Paolo II”.
Monsignor Maniago ha ricordato che “Gaudium et Spes, promulgata il 7 dicembre 1965, ultimo giorno del Concilio da Paolo VI, a distanza di tanti anni mantiene una grande forza di provocazione e una grande passione perché la fonte di Gaudium et Spes è il Vangelo di Gesù Cristo, il grande testamento di amore che Dio ha fatto per l’uomo: nulla di romantico ma di estremamente concreto”.
“Il documento – ha concluso l’Arcivescovo – ci ricorda che i credenti in Cristo devono rendersi partecipi ed essere protagonisti perché la Chiesa non è quella dei facili stereotipi; essa stessa vive in intima unione con la famiglia umana. C’è infatti in Gaudium et Spes l’idea di umanità e di bene comune che appassiona ognuno di noi e che dice al mondo quanto la Chiesa ha da dire al mondo; in questo senso anche un non credente troverebbe in questo documento tanti spunti di riflessione”.