Procede il cammino di formazione dell’Ufficio di Pastorale per la Famiglia dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace con la partecipazione attiva alla XXV Settimana Nazionale di Studi sulla Spiritualità Coniugale e Familiare organizzata dall’Ufficio Nazionale Pastorale per la Famiglia della Conferenza Episcopale Italiana, che si è svolta a Palermo dal 25 al 28 Aprile.
DI FRONTE ALL’ALTRO Sposi e presbiteri, insieme discepoli missionari
L’evento, dal Titolo “DI FRONTE ALL’ALTRO Sposi e presbiteri, insieme discepoli missionari”, ha visto la partecipazione dei delegati provenienti da tutta Italia, 450 tra presbiteri e famiglie, per discernere, partendo dall’esperienza di Paolo, Aquila e Priscilla, sulla complementarietà e corresponsabilità tra Ordine Sacro e Matrimonio, due sacramenti per la missione.
Gli interventi e le testimonianze
Dopo la presentazione del progetto da parte del Direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia, Padre Marco Vianelli ofm, vari sono stati gli interventi che si sono succeduti. Da Don Vito Impellizzeri, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze religiose della Facoltà Teologica “San Giovanni Evangelista” di Palermo, che ha sottolineato l’importanza del lessico familiare (esperienza gesuana basata sul linguaggio di Gesù), alla docente di Ecclesiologia del Pontificio Istituto Teologico “Giovanni Paolo II” di Roma, Simona Segoloni Ruta, che ha precisato come ognuno, nella propria specificità, ha una ministerialità che nasce dal battesimo e che va messa al servizio della comunità.
Fondamentale anche l’intervento della docente di Teologia morale Gaia De Vecchi, che ha definito quanto sia importante “l’intimità delle relazioni” per creare ponti partendo da un’intimità spirituale uomo-donna e di conseguenza con Gesù, creando così una spiritualità del quotidiano.
Di notevole attualità e concretezza a tal proposito sono le testimonianze di vita vissuta, come quella di Fiammetta Borsellino, figlia del Magistrato Paolo Borsellino, e le storie di don Pino Puglisi e del giudice Livatino, dei quali si sono ospitate le reliquie.
Il metodo di lavoro
Interessante e formativo è stato il metodo di lavoro utilizzato: partendo dalla Preghiera, Parola e Lectio tenuta dai Vescovi insieme alle coppie incaricate, si è passato all’argomento per poi discuterne nei tavoli sinodali mediante l’approccio della Conversazione Spirituale. In un clima di convivialità i delegati hanno condiviso ciò che hanno raccolto lavorando su quelle che dovrebbero essere le prossime sfide pastorali.
Le conclusioni
A conclusione sono venuti fuori due concetti: “Vita e Sacramento della spiritualità e vivere familiare”, che rende protagonisti nella Chiesa, e “Andarsi incontro verso”, per vivere una relazione dialogica tra sposi e sacerdoti. Urgente, poi, è stata la richiesta della formazione di coppie e presbiteri insieme.
La sfida più grande, infatti, è quella di vivere il Vangelo nel quotidiano. Le famiglie lo vivono, ma non ne sono consapevoli. La chiamata è aprirsi al sociale facendo sollevare domande a chi non si fa più domande nel credere in Gesù.