“Camminiamo insieme verso Gesù che viene e verso il Giubileo”. La celebrazione solenne dei Primi Vespri, presieduti dall’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, S.E. Mons. Claudio Maniago, ha aperto il nuovo anno liturgico e il tempo forte dell’Avvento che chiama la Comunità ad andare insieme verso la festa del Natale del Signore.
È stata un’occasione che ha offerto ai tanti presenti, catechisti e operatori pastorali, un significativo momento di preghiera dentro una spiritualità diocesana di cui si sente molto bisogno e con un’arte celebrativa che si pone al servizio dell’assemblea.
La riflessione di Mons. Maniago
Mons. Maniago, nella sua riflessione, ha sottolineato l’importanza della liturgia del Vespro pregato, cantato e vissuto come comunità di fedeli: «Stiamo vivendo un momento importante nella semplicità di un gesto che è un pregare insieme attraverso la Parola che il Signore ci mette sulle labbra. Abbiamo pregato i salmi e con essi abbiamo presentato al Signore il nostro vissuto.
Viviamo in un contesto complesso, in cui la cronaca sembra non averne mai abbastanza di dirci il terribile momento internazionale e le bassezze che può raggiungere l’essere umano con le sue azioni sconsiderate. O, peggio ancora, le tragedie che abbiamo davanti ai nostri occhi senza avere un minimo di accortezza verso la dignità della vita umana».
«In questo contesto noi ci rivolgiamo al Signore con la speranza dei credenti – ha aggiunto l’Arcivescovo – rinnovando il nostro bisogno e impegno di camminare con Lui. San Paolo, nell’inno ai Filippesi che abbiamo pregato insieme ci ha ricordato il senso del tempo di Avvento e del Natale. “Cristo Gesù pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio”, non è stato geloso della sua dignità, della sua essenza, della sua realtà: questo è il cuore dell’annuncio.
Gesù “spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini”, venne incontro a noi, assumendo la nostra natura umana. Non è venuto con effetti speciali, non è venuto mostrandosi come il totalmente Altro, ma come uno di noi. Questo è il grande motivo di stupore della nostra fede. Un Dio che non ha considerato in modo geloso la sua natura divina, ma che si è spogliato».
L’accensione della prima candela d’Avvento
«Accendendo la prima candela d’Avvento – ha concluso Mons. Maniago – abbiamo accesso una speranza che deve alimentarsi e diventare sempre più forte, più luminosa, perché noi, nelle tenebre in cui viviamo, abbiamo bisogno della luce del Signore. Lui c’è sempre, i nostri occhi devono trovare la luce, il nostro cuore deve lasciarsi illuminare. Questa è la sfida che dobbiamo affrontare e vincere insieme con l’aiuto del Signore».