Alle porte di un altro Natale, come Ufficio per le Comunicazioni Sociali, ci siamo chiesti come comunicare la gioia e, soprattutto, lo stupore di una festa così bella che sembra aver smarrito quella che è l’essenzialità del messaggio che deve trasmetterci.
Allora abbiamo pensato, per quest’anno, di ritornare alla tradizione, attraverso le cosiddette sette “Antifone maggiori”, menzionate già nel VI secolo a Roma, al tempo della riforma liturgica di papa san Gregorio Magno e che oggi pensiamo essere di una sorprendente attualità.
Un’attualità che ci vuole riportare, appunto, alle radici del Natale, dell’essenzialità di questa festa e dello stupore di un Dio che si fa bambino e che vuole comunicare ancora oggi la speranza e la luce, in un momento di buio che sembra avvolgere la nostra umanità ferita da guerre, divisioni, paure, crisi.
Queste antifone sono tra l’altro legate ai Vespri della Liturgia delle Ore, prima del canto del Magnificat, quando si fa buio e quando sentiamo forte la necessità di riscoprire la luce di Cristo che viene; esse sono utilizzate anche durante la celebrazione Eucaristica, nel versetto alleluiatico, prima appunto della proclamazione del Vangelo per sette giorni, dal 17 al 23 dicembre.
Il cammino di questi giorni
Da domani, fino al 23 dicembre, rifletteremo insieme sulla sette antifone:
- O Sapientia — O Sapienza;
- O Adonai — O Signore;
- O Radix Jesse — O Radice di Iesse;
- O Clavis David — O Chiave di Davide;
- O Oriens — O Astro che sorgi;
- O Rex Gentium — O Re dei popoli;
- O Emmanuel — O Emmanuele;
Vogliamo augurarvi così un buon cammino verso il Natale; un cammino che possa essere una significativa e gioiosa riscoperta delle nostre tradizioni liturgiche nonché, soprattutto, un forte e intenso momento di fede vissuta e pregata.
Il nostro Arcivescovo concluderà il percorso alla Vigilia di Natale formulando gli auguri alla nostra Chiesa diocesana e a tutti gli uomini e le donne di questo tempo, desiderosi di ritrovare la pace e la serenità del cuore in Cristo, realizzatore di ogni speranza.