Insieme per la Pace! Una fiaccolata silenziosa, guidata dall’Arcivescovo Claudio Maniago, con la partecipazione dei rappresentanti delle confessioni religiose e del sindaco Nicola Fiorita, ha attraversato le strade del centro storico di Catanzaro con il significativo hastag #sognounaterrachesiainpaceconsestessa.
L’iniziativa, organizzata e promossa dalla Chiesa Diocesana, attraverso vari uffici e in sinergia con diverse sigle del mondo dell’associazionismo e del volontariato, ha coinvolto e sensibilizzato i tanti cittadini presenti nel centro storico cittadino alla vigilia delle festività natalizie.
Una preghiera silenziosa per chiedere la pace
Un raduno caratterizzato dalla “preghiera silenziosa per chiedere la pace rivolta all’unico Dio, da parte di tutte le comunità religiose e per presentare, ancora una volta, il dolore tanti uomini e donne e di tanti bambini soprattutto che non meritano i bombardamenti”.
La fiaccolata, partita dal quartiere San Leonardo, ha raggiunto Piazza Prefettura, dove si è tenuto un breve e intenso momento celebrativo. Il sindaco Nicola Fiorita ha ripreso il testo di un discorso sulla pace recentemente pronunciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Mons. Maniago: Si metta ogni impegno per affrontare e rimuovere le cause dei conflitti
L’Arcivescovo Claudio Maniago ha invece ripreso diversi interventi che Papa Francesco ha pronunciato dall’inizio del nuovo conflitto in Terra Santa fino al recente pensiero espresso nella seconda domenica di Avvento: “Andiamo verso il Natale: saremo capaci, con l’aiuto di Dio, di fare passi concreti di pace? Non è facile, lo sappiamo. Certi conflitti hanno radici storiche profonde. Ma abbiamo anche la testimonianza di uomini e donne che hanno lavorato con saggezza e pazienza per la convivenza pacifica. Si segua il loro esempio! Si metta ogni impegno per affrontare e rimuovere le cause dei conflitti”.
Le rappresentanze degli Uffici diocesani, organizzatori della fiaccolata, hanno voluto richiamare il profondo significato dell’iniziativa riprendendo l’esperienza del villaggio “Neve Sahalom”, ovvero “Oasi di pace”, nata negli anni settanta su una collina a metà strada tra Tel Aviv e Gerusalemme. Una comunità internazionale di famiglie, in cui ebrei e palestinesi, tutti di cittadinanza israeliana, vivono insieme in equità e giustizia. Qui venne fondata, tra l’altro, la “Scuola per la pace” come istituzione capace di far sentire in massima misura verso l’esterno l’impatto educativo di Nevé Shalom/Wahat al-Salam. Tramite la proposta di corsi e seminari, la Scuola opera per accrescere la consapevolezza della complessità del conflitto e migliorare – con l’esclusivo ricorso a metodi educativi – la comprensione reciproca tra palestinesi ed ebrei.