Solennità di San Vitaliano: “Sale della terra e luce del mondo”

I quattro versetti del capitolo di Matteo fanno da cerniera tra le Beatitudini ed il discorso della Montagna. Possono essere considerati come uno “scossone” in un mondo insipido, senza valori, che si compiace anche del male.

Gesù invita i discepoli e noi ad essere segno, ci dice: «tu sei sale se dài sapore, tu sei luce perché posto ad illuminare».

Essere sale della terra significa non lasciar insipidire, con la testimonianza della nostra vita, la bellezza delle beatitudini. Come un cibo senza sale risulta essere disgustoso al nostro palato, così la vita del discepolo di Gesù quando si lascia insipidire dalla quotidianità. Manteniamo salda la fede dandone testimonianza.

Essere luce significa permettere di far vedere le opere dell’amore. La luce non illumina se stessa serve agli altri. Noi dovremmo essere quella luce che rivela le cose, i volti soprattutto della gente, la loro unicità, diversità, bellezza nascosta.

San Vitaliano è stato certamente nel suo tempo sale e luce e per esserlo ha dovuto fare grandi scelte nella sua vita. La più faticosa è stata la scelta di fidarsi totalmente di Dio quando è stato messo duramente alla prova.

Imitando le virtù di San Vitaliano impegniamoci ad essere discepoli di Gesù.

Don Sergio Iacopetta

Don Sergio Iacopetta

Presbitero della Vicaria di Catanzaro Centro