Da quando la Chiesa ha iniziato a scandire il tempo del proprio cammino con l’Anno Liturgico, il tempo della Quaresima ci è offerto come un dono prezioso, anche se non sempre ha avuto una considerazione precisa. Si è andato a connotare come un tempo un po’ triste, soprattutto nel contrasto con il Carnevale, per esempio, tempo in cui si è chiamati quasi a scherzare, a ridere e in qualche modo a vivere in modo spensierato la propria vita.
La Quaresima, invece, segna, in questo immaginario, il tempo della serietà e della tristezza, perché sembra quasi un invito a riconoscere quanto è fragile la nostra natura umana e quindi a chiedere perdono al Signore per convertirci, per cercare di migliorare.
Un tempo di gioia perché è un tempo di Chiesa
La Quaresima, però, non può essere solo questo: è, invece, un tempo gioioso, se per gioia si intende un tempo in cui camminiamo insieme a persone che ci vogliono bene e con le quali scopriamo il futuro.
È gioia, intanto perché è un tempo di Chiesa, cioè un tempo che viviamo come popolo di Dio che cammina insieme ed è davvero un tempo in cui noi ci sentiamo maggiormente rasserenati in questo essere insieme agli altri.
Il tempo in cui ascoltiamo con maggior intensità il Signore
La Quaresima è poi è il tempo in cui noi ascoltiamo con maggior intensità una chiamata forte del Signore, che, potremmo dire, è come la chiamata della persona amata che chiede di poter incontrare di nuovo l’altra metà, l’altro, l’oggetto del suo amore e di poter stare di più con la persona cara. Una tensione, si direbbe, che non ha niente di negativo, di triste, ma al contrario è desiderio vivo, desiderio d’amore e desiderio di comunione.
È questa è la dinamica più profonda della Quaresima. È il tempo di un Dio che, ancora una volta, in Gesù Cristo ci dice quanto è grande il suo amore per noi, tanto da volerci più vicini a Lui per cercare di nuovo la bellezza della nostra comunione. Ecco perché è il tempo in cui siamo invitati a fare più silenzio, che non è un isolarci dal mondo, ma è uno stare di più con Lui che è il nostro compagno di viaggio.
Ecco perché la Quaresima è il tempo in cui maggiormente dovrà risuonare la Parola di Dio, perché è il momento in cui ci mettiamo in ascolto del Signore in un modo particolare, senza distrazioni, concentrandoci sulle parole che escono dalla sua bocca, così preziose per la nostra vita.
Entrare nella Quaresima con stupore e curiosità
Il mio, allora, è un invito ad entrare nella Quaresima con stupore e curiosità, con un desiderio di intimità con il Signore e di vera comunione con gli altri, perché così scopriremo la bellezza di questo tempo che è vero dono per il nostro cammino di fede e per la nostra vita.
Quaresima: tempo di gioia e di ascolto del Signore
Da quando la Chiesa ha iniziato a scandire il tempo del proprio cammino con l’Anno Liturgico, il tempo della Quaresima ci è offerto come un dono prezioso, anche se non sempre ha avuto una considerazione precisa. Si è andato a connotare come un tempo un po’ triste, soprattutto nel contrasto con il Carnevale, per esempio, tempo in cui si è chiamati quasi a scherzare, a ridere e in qualche modo a vivere in modo spensierato la propria vita.
La Quaresima, invece, segna, in questo immaginario, il tempo della serietà e della tristezza, perché sembra quasi un invito a riconoscere quanto è fragile la nostra natura umana e quindi a chiedere perdono al Signore per convertirci, per cercare di migliorare.
Un tempo di gioia perché è un tempo di Chiesa
La Quaresima, però, non può essere solo questo: è, invece, un tempo gioioso, se per gioia si intende un tempo in cui camminiamo insieme a persone che ci vogliono bene e con le quali scopriamo il futuro.
È gioia, intanto perché è un tempo di Chiesa, cioè un tempo che viviamo come popolo di Dio che cammina insieme ed è davvero un tempo in cui noi ci sentiamo maggiormente rasserenati in questo essere insieme agli altri.
Il tempo in cui ascoltiamo con maggior intensità il Signore
La Quaresima è poi è il tempo in cui noi ascoltiamo con maggior intensità una chiamata forte del Signore, che, potremmo dire, è come la chiamata della persona amata che chiede di poter incontrare di nuovo l’altra metà, l’altro, l’oggetto del suo amore e di poter stare di più con la persona cara. Una tensione, si direbbe, che non ha niente di negativo, di triste, ma al contrario è desiderio vivo, desiderio d’amore e desiderio di comunione.
È questa è la dinamica più profonda della Quaresima. È il tempo di un Dio che, ancora una volta, in Gesù Cristo ci dice quanto è grande il suo amore per noi, tanto da volerci più vicini a Lui per cercare di nuovo la bellezza della nostra comunione. Ecco perché è il tempo in cui siamo invitati a fare più silenzio, che non è un isolarci dal mondo, ma è uno stare di più con Lui che è il nostro compagno di viaggio.
Ecco perché la Quaresima è il tempo in cui maggiormente dovrà risuonare la Parola di Dio, perché è il momento in cui ci mettiamo in ascolto del Signore in un modo particolare, senza distrazioni, concentrandoci sulle parole che escono dalla sua bocca, così preziose per la nostra vita.
Entrare nella Quaresima con stupore e curiosità
Il mio, allora, è un invito ad entrare nella Quaresima con stupore e curiosità, con un desiderio di intimità con il Signore e di vera comunione con gli altri, perché così scopriremo la bellezza di questo tempo che è vero dono per il nostro cammino di fede e per la nostra vita.
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