Nel cuore della Messa Crismale appare la figura di Gesù, l’Unto, il Consacrato del Padre, che nella sinagoga di Nazareth applica a sè il testo per profeta Isaia.
Egli stesso ci aiuta a comprendere meglio la sua vocazione e missione: unto per «portare ai poveri il lieto annuncio, proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore» (Lc 4, 18-19).
Chi entra in comunione con Cristo mediante l’unzione crismale dello Spirito diventa partecipe della sua regalità dando così origine ad un popolo sacerdotale e profetico come ci ricordano alcuni Padri della Chiesa: “senza questa unzione non possiamo dirci cristiani”.
San Pietro nella sua lettera ci ricorda: «Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione Santa, popolo che Dio si è acquistato…» (1Pt 2,9).
Questo popolo formato da «uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione» entrando nella Pasqua di Cristo diventa un «regno di sacerdoti che regneranno sopra la terra» (Ap 5,9-10).
Noi siamo unti come quella donna che unge e profuma i piedi del Maestro e la casa si riempì di profumo. Con l’apostolo Paolo impegnandoci ad essere buon profumo di Cristo, un profumo di vita e non di morte.
Da questo popolo il Signore «nel suo amore per i fratelli sceglie alcuni che, mediante l’imposizione delle mani, rende partecipi del suo ministero di salvezza… Servi premurosi del tuo popolo, lo nutrono con la Parola e lo santifichino con i sacramenti» (Prefazio S. Messa del Crisma).
Non manchi in questo giorno la preghiera per il nostro Vescovo Claudio e per tutti i presbiteri di questa nostra Santa Chiesa che è in Catanzaro-Squillace.
Messa del Crisma: “Lo Spirito del Signore è sopra di me”
Nel cuore della Messa Crismale appare la figura di Gesù, l’Unto, il Consacrato del Padre, che nella sinagoga di Nazareth applica a sè il testo per profeta Isaia.
Egli stesso ci aiuta a comprendere meglio la sua vocazione e missione: unto per «portare ai poveri il lieto annuncio, proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore» (Lc 4, 18-19).
Chi entra in comunione con Cristo mediante l’unzione crismale dello Spirito diventa partecipe della sua regalità dando così origine ad un popolo sacerdotale e profetico come ci ricordano alcuni Padri della Chiesa: “senza questa unzione non possiamo dirci cristiani”.
San Pietro nella sua lettera ci ricorda: «Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione Santa, popolo che Dio si è acquistato…» (1Pt 2,9).
Questo popolo formato da «uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione» entrando nella Pasqua di Cristo diventa un «regno di sacerdoti che regneranno sopra la terra» (Ap 5,9-10).
Noi siamo unti come quella donna che unge e profuma i piedi del Maestro e la casa si riempì di profumo. Con l’apostolo Paolo impegnandoci ad essere buon profumo di Cristo, un profumo di vita e non di morte.
Da questo popolo il Signore «nel suo amore per i fratelli sceglie alcuni che, mediante l’imposizione delle mani, rende partecipi del suo ministero di salvezza… Servi premurosi del tuo popolo, lo nutrono con la Parola e lo santifichino con i sacramenti» (Prefazio S. Messa del Crisma).
Non manchi in questo giorno la preghiera per il nostro Vescovo Claudio e per tutti i presbiteri di questa nostra Santa Chiesa che è in Catanzaro-Squillace.
Mons. Francesco Isabello
Delegato arcivescovile per il Clero
e il Diaconato Permanente
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