III domenica di Quaresima : “Vedremo se porterà frutti per l’avvenire”

Oggi, terza domenica di Quaresima, la lettura del Vangelo contiene una chiamata di Gesù al pentimento e alla conversione, o, meglio, a cambiare vita.

“Convertirsi” significa, nel linguaggio del Vangelo, cambiare l’atteggiamento interiore, e anche lo stile esterno. È una delle parole più usate nel Vangelo. Ricordiamo che prima della venuta del Signore Gesù, Giovanni Battista faceva il riassunto della sua predicazione con la stessa espressione: «predicando un battesimo di conversione» (Mc 1,4). E, poi, la predicazione di Gesù si riassume in queste parole: «…convertitevi e credete al vangelo» (Mc 1,15).

Se non vi convertirete, perirete tutti. Non è una minaccia, è un lamento, una supplica: convertitevi, invertite la direzione di marcia: nelle relazioni, nella politica, nella economia, nella ecologia. Mai come oggi sentiamo attuale questo appello accorato di Gesù. Mai come oggi capiamo che tutto nel Creato è in stretta connessione: se ci sono milioni di poveri senza dignità, né istruzione, sarà tutto il mondo ad essere deprivato del loro contributo; se la natura è da noi inquinata, avvelenata, muore anche l’umanità.

Convertitevi, altrimenti perirete tutti. È la preghiera più forte della Bibbia, dove non è l’uomo che si rivolge a Dio, è Dio che prega l’uomo, che ci implora: tornate umani! Cambiate direzione. Conversione è l’inversione di rotta della nave che, se continua così, va diritta sugli scogli: bisogna riconoscere che è tutto un mondo che deve cambiare direzione. 

Alla gravità di queste parole fa da contrappunto la fiducia della piccola parabola del fico sterile contenuta nel Vangelo di oggi: il padrone si è stancato, pretende frutti che non arrivano, farà tagliare l’albero. Invece il contadino sapiente dice: “ancora un anno di cure e vedrete gusteremo il frutto”. Quel contadino sapiente è Dio che crede e ha fiducia in noi e vuole far rifiorire la vita, la nostra vita.

Luigi Bulotta
Presidente Sezione diocesana M.E.I.C.