Un abbraccio tra cielo e terra: il Giubileo degli adolescenti nel tempo del commiato a Papa Francesco

In questi giorni intensi e carichi di emozione, l’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace si prepara a vivere un evento atteso e carico di significato: il Giubileo degli adolescenti. Un pellegrinaggio di speranza, di fede, di incontro. Ma questa partenza avviene in un tempo singolare, segnato da un’altra tappa importante della nostra storia ecclesiale: le esequie di Papa Francesco.

Due eventi che sapranno certamente parlare al cuore dei ragazzi. Da un lato, la freschezza e la ricerca di senso dei giovani che si mettono in cammino; dall’altro, il saluto terreno a un pastore che ha saputo incarnare, con gesti semplici e parole profonde, la tenerezza di Dio. Non è solo una coincidenza di date. È un segno che saremo chiamati a vivere.

In un mondo dove tanti adolescenti si sentono smarriti, oppressi dal giudizio, spesso lasciati soli nelle loro fatiche interiori, il messaggio che ci raggiunge è forte: la speranza è possibile, se c’è qualcuno disposto a camminare accanto. Se c’è una Chiesa che non condanna, ma accoglie; che non impone, ma ascolta; che non osserva da lontano, ma si china con misericordia.

La decisione di vivere il Giubileo degli adolescenti durante le esequie del Papa è un gesto di coraggio e di fede. È un modo per onorare la memoria di Papa Francesco nel modo più vero: facendo vivere ai ragazzi l’esperienza di un Dio vicino, che si prende cura, che guida senza forzare, che ama senza condizioni.

Grazie, Papa Francesco, per essere stato davvero padre: tenero nella compassione, forte nella responsabilità.
Continueremo a camminare, portando con noi il tuo esempio, verso una Chiesa che sa parlare ai cuori e che non ha paura di mettersi in viaggio con i più giovani.