Il logo dell’Istituto Teologico Calabro “San Francesco da Paola” è costituito da uno scudo tondo sul quale campeggia la croce bizantina (o pomata), che allude al lungo periodo durante il quale la Calabria, facendo parte dell’impero bizantino, ha rappresentato un ponte tra Oriente ed Occidente.
Il primo compito che l’Istituto Teologico Calabro intende perseguire è quello di formare gli evangelizzatori: donne e uomini, sedotti dalla gioia del Vangelo, inviati ad annunciare, ciascuno secondo il proprio carisma e ministero, lo scandalo della Croce, il punto più basso che Dio raggiunge per abbracciare anche l’umanità più distante da Lui: «Infatti, ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini» (1Cor 1, 25).
La Croce inquarta lo scudo, che contiene quattro elementi:
Lo stemma pontificio di San Pio X
Nel primo quarto è riportato lo stemma pontificio di San Pio X che con la Costituzione Apostolica “Susceptum inde”, del 25 marzo 1914, costituì in Calabria, presso il Seminario Regionale, l’Università Teologica con la facoltà di conferire i gradi accademici.
I “Cerchi Trinitari” di Gioacchino da Fiore
Nel secondo quarto è riportato un simbolo ispirato al “Liber figurarum” del calabrese Gioacchino da Fiore, detto “Cerchi Trinitari”, che rappresenta la storia dell’umanità suddivisa nelle tre “età” o “ere”, secondo una sua felice intuizione profetica. Il primo cerchio, di colore verde, rappresenta il Padre, Creatore del mondo. Il cerchio intermedio, di colore azzurro, è rappresentativo del Figlio, mentre in colore rosso, sulla sinistra, si trova il cerchio dello Spirito Santo, la terza “era”, di cui Gioacchino predicava prossimo l’avvento. L’Unità della Sostanza Divina si identifica nella porzione centrale di cerchio comune ai tre anelli, in forma di mandorla mistica. Le relazioni tra le persone divine sono simboleggiate dall’intersezione tra le figure. Questa figura, dunque, esprime lo sforzo a cui tende l’intelligenza teologica rispetto alla Rivelazione.
La colonna
Nel terzo quarto, la colonna richiama la splendida età della Magna Grecia e la sua eredità culturale per la nostra Regione. La fiamma che brilla sulla colonna, inoltre, richiama la tradizione della “colonna ardente”, prodigio avvenuto sulle sponde calabresi dello Stretto durante la predicazione dell’Apostolo Paolo, che segna la nascita del cristianesimo e la diffusione del Vangelo in Calabria: quale annuncio che riscatta da ogni forma di oppressione e degrado sociale.
L’emblema di San Francesco di Paola
Nell’ultimo quarto, infine, è rappresentato l’emblema di San Francesco di Paola, a cui è intitolato il nuovo Istituto Teologico Calabro: secondo la tradizione, mentre il Santo si trovava in preghiera, gli comparve davanti uno Spirito celeste, che gli porgeva uno scudo luminoso riportante la scritta “Charitas”. L’impegno teologico che l’Istituto intende perseguire è, d’altronde, una peculiare forma di carità, di tipo intellettuale, e lo stile del lavoro e del servizio teologico dev’essere svolto con la consapevolezza che al di sopra di tutto vi è sempre la Carità, che tutto unisce, «tutto crede, tutto spera, tutto sopporta» (1Cor 13, 7) e che non avrà mai fine (1Cor 13, 8): «Gesù Cristo benedetto che è il più grande e il più prezioso dei doni» (San Francesco di Paola).