Il Patto Educativo Globale: una sfida per il futuro dell’umanità

Mettere al centro la persona. Ascoltare le giovani generazioni. Promuovere la donna. Responsabilizzare la famiglia. Aprire all’accoglienza. Rinnovare l’economia e la politica. Custodire la casa comune. Questi sono i sette impegni fondanti del Patto Educativo Globale voluto da Papa Francesco, un’iniziativa nata per “coltivare il sogno di un umanesimo solidale, rispondente alle attese dell’uomo e al disegno di Dio”.

Questa tematica è stata approfondita dal prof. Domenico Simeone, ordinario di Pedagogia Generale e Sociale, nonché Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università “Cattolica” di Milano, durante il corso di aggiornamento per docenti di ogni ordine e grado. L’incontro, intitolato “Il Patto Educativo Globale. La Sfida”, si è svolto il 26 febbraio scorso presso il Museo Storico Militare (MU.S.Mi.) di Catanzaro.

A promuovere l’evento sono stati l’Ufficio diocesano per la pastorale scolastica dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace, rappresentato dalla Direttrice Annamaria Fonti Iembo, e l’UCIM, con la partecipazione della Vicepresidente Maria Luisa Lagani.

Ha portato il suo saluto l’Arcivescovo S.E. Mons. Claudio Maniago, il quale, con una preghiera per il Santo Padre e un richiamo alla Parola del giorno, ha sottolineato il ruolo cruciale degli insegnanti e degli educatori nella costruzione del bene comune. Ha ricordato che la loro vocazione è fondata su alleanze reciproche, affinché i semi lanciati possano germogliare e portare frutti di speranza per la riuscita della sfida educativa nel mondo di oggi.

A moderare l’incontro è stato don Antonio Bomenuto, docente di Teologia presso l’Università “Sacro Cuore” di Roma.

Nel suo intervento, il prof. Simeone ha ripercorso la storia e le origini del Patto Educativo Globale, soffermandosi sulla metafora del villaggio dell’educazione, un luogo in cui ciascuno deve fare la propria parte, consapevole del potere trasformativo dell’educazione.

Ha sottolineato come educare non significhi semplicemente trasmettere nozioni, ma creare un incontro autentico tra persone. È quindi fondamentale dare valore alla persona, perché non si può educare senza riconoscere l’unicità di ciascuno.

L’educazione deve recuperare la sua funzione umanizzante, essenziale per costruire la casa comune e il futuro del pianeta.

Un altro punto centrale del discorso è stato il ruolo della famiglia, spesso sottovalutato nel processo educativo. Il prof. Simeone ha evidenziato quanto sia importante che gli stessi docenti cambino il proprio sguardo, considerando quanto di bene ogni famiglia possa mettere a servizio di tutta la comunità educante

L’incontro ha inoltre ribadito come l’impegno personale di ciascuno sia indispensabile per realizzare il Patto Educativo Globale: giovani, famiglie, scuole e istituzioni devono collaborare per costruire un mondo più accogliente e solidale. Anche i paradigmi dell’economia e della politica devono evolversi, promuovendo una cultura del riconoscimento, del rispetto dell’altro e della sua accoglienza come vero fratello, riconoscendogli il diritto ad essere se stesso e ad essere diverso.

Questi solo alcuni dei temi approfonditi. Non solo parole, però, ma anche il riconoscimento di una vera e propria chiamata di ciascun docente all’interno delle proprie scuole a mettere in pratica questo patto globale e far recuperare ai giovani la dimensione del desiderio, quel guardare in alto per dare direzione alla vita, per inseguire la spinta a realizzarla e a diventare persone mature, accompagnate da adulti che sappiano mettersi in gioco ed essere persone altrettanto mature e credibili.

Palmira Curcio