Giornata della Vita Consacrata: un segno concreto di speranza

Sabato 1 febbraio, l’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace ha vissuto con intensità la Giornata della Vita Consacrata, un momento di preghiera e gratitudine per il dono di quanti consacrano la loro vita a servizio della Chiesa. L’evento, che si è svolto presso la parrocchia “Sacro Cuore” di Catanzaro, ha visto la partecipazione dei consacrati e delle consacrate della Diocesi, riuniti attorno al loro pastore, S.E. Mons. Claudio Maniago, che ha presieduto la celebrazione Eucaristica.

Prima della Santa Messa, in un gesto carico di significato, i fedeli si sono radunati sulla terrazza “Saliceti” del Lungomare di Catanzaro, dove si è svolta la tradizionale benedizione delle candele. La processione con i ceri accesi, simbolo della luce di Cristo, ha poi condotto i presenti fino alla chiesa, preparando il cuore alla liturgia.

Nella sua omelia, Mons. Maniago ha offerto una profonda riflessione sulla festa della Presentazione di Gesù al Tempio, evento che dà origine alla celebrazione della Vita Consacrata. Ha richiamato la figura dei due anziani, Simeone e Anna, testimoni di speranza e fedeli alle promesse di Dio. Essi hanno riconosciuto in quel Bambino la salvezza attesa da generazioni e, con le loro parole, hanno svelato il mistero di Cristo al mondo.

«Siete chiamati ad essere segni concreti di speranza», ha affermato l’Arcivescovo rivolgendosi ai consacrati presenti. La loro vita, offerta interamente al Signore, è una testimonianza vivente che invita tutti a fidarsi della promessa di Dio.

Mons. Maniago ha sottolineato come la presenza delle suore e dei religiosi sia un dono prezioso non solo per la Chiesa, ma per tutta l’umanità. Essi, con la loro consacrazione, mostrano che vivere per il Signore è una scelta che porta frutto, una risposta radicale al Vangelo che illumina il cammino di chiunque voglia cercare Dio con cuore sincero.

«Non sono superuomini i religiosi o superdonne le religiose. La loro forza non risiede nella loro bravura o nel loro essere diversi dagli altri, ma nell’aver risposto con speranza alla chiamata del Signore, nel dire il loro sì a Colui che li ha chiamati. […] E mentre ringraziamo il Signore per il dono della vita consacrata, come popolo di Dio dobbiamo rivolgerci a queste sorelle e a questi fratelli dicendo loro: grazie. Siamo qui per pregare per voi, con voi, e per incoraggiarvi a mantenere viva la speranza, che è la ragione profonda del vostro sì, della vostra vocazione, della vostra vita spesa per il progetto di Dio».

Quest’anno, la Giornata della Vita Consacrata assume un significato ancora più profondo nel contesto del Giubileo 2025, che Papa Francesco invita a vivere come pellegrini di speranza.

L’Arcivescovo ha esortato i consacrati a non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà del tempo presente, dalla diminuzione numerica o dalle sfide della società contemporanea. «Voi siete portatori di una speranza che deve essere fuoco per tutta la Chiesa, per tutti noi. […] Non permettete che nulla spenga la bellezza della vostra vocazione, perché essa è un dono prezioso per tutti noi».

Concludendo la sua omelia, Mons. Maniago ha rivolto un invito a tutti i fedeli: sostenere con la preghiera le religiose e i religiosi, consacrati e consacrate, incoraggiarli e camminare con loro nella speranza, «quella speranza di cui tutti, proprio tutti, abbiamo estremamente bisogno».