Il Diacono permanente e il Giubileo

Servizio, Misericordia e Rinnovamento della Chiesa
Servizio, Misericordia e Rinnovamento della Chiesa

Il Giubileo è un tempo straordinario di grazia, un momento in cui la Chiesa invita tutti i fedeli a riscoprire la misericordia di Dio e a vivere un cammino di conversione più profondo. È un evento che richiama la tradizione biblica dell’anno giubilare (cfr. Lv 25,10), nel quale si annunciava la liberazione degli schiavi, la remissione dei debiti e il riposo della terra. Nel Nuovo Testamento, il Giubileo trova il suo pieno compimento in Cristo, che inaugura l’”anno di grazia del Signore” (Lc 4,19). In questo contesto di rinnovamento spirituale e di servizio alla Chiesa e al mondo, il diacono permanente riveste un ruolo essenziale. Egli è chiamato a vivere il Giubileo non solo come un pellegrino tra i pellegrini, ma come un ministro della carità, testimone della misericordia e annunciatore della Parola. Il suo servizio diventa un segno tangibile del Giubileo, traducendo in gesti concreti il perdono, la giustizia e la riconciliazione.

Il diacono permanente, attraverso l’ordinazione, riceve il carattere sacramentale che lo configura a Cristo Servo. Il suo ministero si sviluppa nelle tre dimensioni classiche: la Parola, la Liturgia e la Carità. Ma è nella diaconia della carità che il Giubileo trova un’espressione particolarmente intensa.

Il Papa, proclamando un Anno Santo, invita la Chiesa a rendere visibile la misericordia divina attraverso opere concrete. Il diacono, come uomo del servizio, diventa un ponte tra l’altare e la strada, tra la liturgia e la vita quotidiana. Egli è chiamato a essere un ministro della riconciliazione, non in senso sacramentale, ma attraverso l’accompagnamento delle persone ferite dalla vita, il sostegno ai poveri, l’aiuto ai lontani e l’annuncio della speranza.

Come il buon samaritano (Lc 10,25-37), il diacono si china sulle ferite dell’umanità e porta l’olio della consolazione e il vino della speranza. In un tempo di Giubileo, il suo ministero diventa ancora più necessario per ricordare che Dio è vicino ai piccoli e ai sofferenti.

Il Giubileo non è solo un evento ecclesiale esteriore, ma una chiamata alla conversione personale e comunitaria. Il diacono permanente, come ogni fedele, è chiamato a vivere questo tempo come un’occasione di rinnovamento interiore.

Ciò implica un ritorno alle sorgenti della propria vocazione, un rinnovato impegno nella preghiera e nella formazione spirituale. Come servo del Vangelo, il diacono è chiamato a essere un uomo di comunione e di unità, capace di sanare le divisioni e di costruire ponti di pace.

Il Giubileo può essere anche l’occasione per riscoprire le opere di misericordia corporali e spirituali. Il diacono, che già le incarna nel suo ministero, può promuoverle con maggiore incisività nella comunità cristiana. Ad esempio: Visitare i carcerati e portare loro il messaggio di speranza e riconciliazione; Assistere i malati e gli anziani, testimoniando la tenerezza di Dio; Essere vicino ai giovani in difficoltà, offrendo loro ascolto e guida; Favorire percorsi di riconciliazione familiare e sociale.

In questo modo, il diacono diventa non solo un annunciatore della misericordia, ma anche un operatore della giustizia e della pace, contribuendo a rendere visibile il volto di Dio nel mondo.

Uno dei segni tipici del Giubileo è il pellegrinaggio. Il passaggio attraverso la Porta Santa simboleggia il cammino della Chiesa verso Cristo, Porta della misericordia (cfr. Gv 10,9). Il diacono permanente, come servo della comunità, non è solo guida spirituale, ma anche compagno di viaggio.

Egli è chiamato a vivere il pellegrinaggio giubilare non solo come esperienza personale, ma come occasione per accompagnare il Popolo di Dio. Può organizzare momenti di preghiera, catechesi e riflessione sul significato del Giubileo, aiutando i fedeli a comprendere che attraversare la Porta Santa non è solo un gesto rituale, ma un invito a cambiare vita.

Il pellegrinaggio è anche un’immagine del ministero diaconale stesso: il diacono non è mai fermo, ma sempre in cammino con i fratelli, condividendo le loro gioie e le loro fatiche.

Il Giubileo è un tempo favorevole per la riconciliazione. Il diacono, come ministro ordinato, è chiamato a essere un costruttore di ponti, specialmente là dove ci sono ferite e divisioni.

Nella Chiesa, può favorire la riconciliazione tra i fedeli, tra le famiglie, tra le generazioni. Può aiutare a riscoprire la bellezza del perdono e dell’accoglienza reciproca.

Nella società, il diacono può essere una voce profetica che denuncia le ingiustizie e promuove una cultura dell’incontro, come spesso richiama Papa Francesco. Può impegnarsi nel dialogo ecumenico e interreligioso, favorendo percorsi di pace.

Se il Giubileo è un tempo speciale di grazia, il diacono permanente è chiamato a essere testimone di un “Giubileo permanente”: il Vangelo della misericordia non ha scadenza, la chiamata alla conversione è quotidiana, la carità non conosce tempi straordinari.

In ogni tempo e luogo, il diacono è segno della presenza viva di Cristo Servo. In questo Giubileo, egli è chiamato a rinnovare la sua vocazione, ad approfondire la sua preghiera, a rafforzare il suo impegno per i poveri e a diventare sempre più immagine della Chiesa che serve, accoglie e ama.

Nel solco della spiritualità francescana, possiamo dire con San Francesco: “È dando che si riceve, è perdonando che si è perdonati”. Il diacono, nella logica del dono e del servizio, può essere un autentico segno della misericordia del Padre in questo tempo giubilare.

Che il Signore doni alla Chiesa diaconi santi, fedeli e generosi nel servire il Suo Regno di misericordia e pace. Amen.

Signore Gesù, Servo del Padre e nostra Porta della Misericordia,
guida i miei passi nel cammino del servizio,
affinché io possa essere segno del Tuo amore tra i fratelli.

Rendimi testimone della Tua Parola,
sostegno per i poveri, conforto per i sofferenti,
costruttore di pace nelle famiglie e nella comunità.

Donami un cuore umile e generoso,
capace di accogliere, perdonare e accompagnare
chiunque cerchi il Tuo volto.

Nel tempo del Giubileo,
fa’ che io possa essere ponte di riconciliazione,
aprendo strade di speranza e unità.

O Madre della Chiesa, guida il mio ministero,
e con San Francesco insegnami a servire con gioia,
affinché nella mia vita si rifletta
la luce della misericordia del Padre. Amen.

Diacono Vittorio Politano