Il Crocifisso è il segno dell’amore di Dio per noi

Nell’artistica e storica “Chiesa del Rosario”, nel quartiere di Gagliano, è custodito un pregevole Crocifisso ligneo del XVII secolo che rappresenta uno delle icone più importanti associate alla identità e alla memoria storica della comunità.

Ogni anno, nella festa della “Esaltazione della Santa Croce”, il popolo di fedeli partecipa con intensa devozione alla solenni celebrazioni liturgiche che, quest’anno, sono state impreziosite dalla presenza dell’Arcivescovo Claudio Maniago.

Il presule ha rivolto e consegnato alla comunità guidata dal parroco don Michele Fontana e alle due storiche congreghe, parole di grande intensità spirituale, con importanti ricadute in ambito pastorale: “Il Crocifisso – ha detto l’Arcivescovo durante l’omelia – è il metro con cui misuriamo tutte le nostre azioni. Se questo metro ci dice che la misura è giusta sono azioni benedette; se noi facciamo qualcosa che non rientra nella misura del Crocifisso, dobbiamo preoccuparci. Non c’è più la benedizione di Dio, non c’è più la copertura dell’amore immenso di Dio per noi”.

Custodite

“Dovete custodire questa vostra devozione per il Crocifisso – ha sottolineato il presule – e per Gesù crocifisso, perché questa è la chiave per comprendere e vivere bene la fede. Se vi dimenticate del Crocifisso è più difficile credere a Dio e comincia, nella nostra mente, a crearsi un turbinio di immagini di Dio tutte false che ci sono magari suggerite da chissà quali messaggi che girano nel mondo.

Il Dio di Gesù Cristo, l’unico vero Dio in cui crediamo è quello di cui nel Crocifisso vediamo il volto e la testimonianza, del valore immenso che ha per la nostra vita, perché Gesù è morto per tutti noi, perché siamo preziosi, al di là delle nostre povertà e dei nostri peccati. Ecco allora perché questo Crocifisso è così pesante e perché non si vuole muovere, perché se il Crocifisso va via da questa comunità, questa comunità si perde, non ha più niente come punto di riferimento”.

“Il Crocifisso vuole rimanere pesantemente nella nostra vita – ha concluso monsignor Maniago – perché ha da dirci due cose importanti: l’amore di Dio per noi e il nostro importante impegno a vivere nell’amore di Dio. Un amore che si traduce nelle piccole cose di tutti i giorni, un amore che si traduce nelle scelte che facciamo nella nostra vita, nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità. Con riconoscenza viviamo questa giornata di festa per noi, con riconoscenza verso Gesù Crocifisso. Il nostro gesto di adorazione che concluderà questa Messa sia davvero qualcosa che si fa non per scaramanzia, ma come atto del cuore, un atto d’amore di fronte al segno più grande dell’amore di Dio.

Maria Santissima ci può insegnare a guardare bene il Crocifisso: lei che era lì sotto e l’ha guardato con il cuore squarciato e ha accolto suo Figlio crocifisso tra le sue braccia, non soltanto per un semplice istinto materno, ma anche perché quel corpo era il dono più grande che Dio ha fatto all’umanità”.