A caldo, al termine dell’incontro avuto con Papa Francesco, all’inizio della “visita ad limina”, monsignor Claudio Maniago ha utilizzato alcune parole che, su tutte, rendono il significato del momento: grazia, popolo di Dio, camminare insieme.
Quasi un “mantra” direbbe qualcuno. Ma nel momento storico che stiamo vivendo, occorre fare sempre più ricorso a parole di incoraggiamento che possano davvero rivitalizzare la nostra vita e il nostro pellegrinaggio terreno. In questo senso ci viene in aiuto anche Papa Francesco che, in questi giorni, ci ha fatto entrare nella dimensione della speranza che accompagnerà l’ormai prossimo Giubileo.
“La grazia del Giubileo ravvivi in noi Pellegrini di Speranza, l’anelito verso i beni celesti e riversi sul mondo intero la gioia e la pace del nostro Redentore”. È questo un passaggio della preghiera che ci accompagna in questo kairos di preparazione, da vivere con intensità e freschezza spirituale. Da Emmaus a Gerusalemme il cammino non è lo stesso dell’andata. Ha in sé molto di più, non fosse altro perché è vissuto con dentro il cuore l’esperienza del Risorto!
In questo senso è come se nei prossimi mesi dovessimo vivere un tempo di ordinaria Pasqua. Con una preghiera che ci liberi dalla tentazione della mondanità spirituale e che faccia rinverdire nel nostro cuore e nella nostra mente le parole del Maestro: “Perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv, 17,21).
Mario Arcuri e Vitaliano Caruso