Catanzaro, capoluogo della Regione Calabria, custodisce nel suo cuore una storia millenaria di devozione e riconoscenza verso Maria Immacolata. Risale al 1641 uno degli episodi più significativi della storia cittadina, quando la peste colpì duramente la popolazione. Gli abitanti, in preda alla disperazione, decisero di rivolgere le loro suppliche alla Madonna per chiedere la liberazione dall’epidemia.
Il particolare “sorteggio” tra i nomi delle Madonne del Carmine, del Rosario e dell’Immacolata determinò il destino di Catanzaro, proclamando la Madonna dell’Immacolata Patrona Principale e Protettrice insieme a San Vitaliano.
La Basilica dedicata a questa Santa Vergine sorge nel cuore del centro storico della città, rappresentando una testimonianza tangibile della fede radicata nella comunità. Costruita originariamente nel 1200 come “Chiesa della Santissima Trinità”, la sua storia si intreccia con l’arrivo dei Padri Francescani nel 1252. Nonostante le vicissitudini legate a terremoti e tempo, la Chiesa ha mantenuto il suo ruolo centrale, diventando persino “Cappella Reale” nei periodi dei Re Carlo II e Carlo III.
Nel 1750 l’inizio dei lavori per una nuova Chiesa
Nel 1750, con l’architetto e ingegnere Padre Antonio Matalona, iniziarono i lavori per una nuova Chiesa. La costruzione, completata nel 1759, vide l’utilizzo di materiali provenienti dalla demolizione della vecchia chiesa. Questo nuovo luogo di culto, benedetto nel 1763, ha subito vari interventi nel corso dei secoli, tra cui l’aggiunta di altari, cappelle e la realizzazione di affreschi pregiati.
Il legame della città con Maria Immacolata si manifesta in modo tangibile durante la celebrazione dell’8 dicembre, una giornata di profonda devozione. Fin dal XIX secolo, i cittadini si riuniscono per adorare l’Effige di Maria e partecipare alla messa solenne nel centro della città. La tradizione della “Cerimonia dell’intronizzazione” segna l’inizio della Novena dell’Immacolata, culminando nella Messa dell’Aurora, in cui i cittadini mantengono viva la loro promessa di fede a Maria partecipando alla celebrazione, durante la quale si accende un cero votivo. Il rito, nato secondo la tradizione, per dimostrare la gratitudine della Città all’Immacolata che l’avrebbe preservata dalla peste nel 1641.
Nel 1954 l’elevazione a Basilica Minore da Papa Pio XII
La chiesa, elevata a Basilica Minore nel 1954 da Papa Pio XII, continua a essere il luogo sacro dove i fedeli si riuniscono per onorare la Vergine. Tre le Corone che adornano la statua, la prima fu realizzata nel 1954 grazie al contributo di numerosi cittadini ed all’impegno di Mons. Salvatore Durante, la seconda fu realizzata, nel 2004 l’orafo Michela Affidato per il 150° anniversario del dogma dell’Immacolata Concezione, una terza corona, a quanto si apprende, fu donata, per profonda devozione, da un nomade.
In conclusione, la storia millenaria della devozione a Maria Immacolata continua a essere viva e palpabile. Ogni anno, l’8 dicembre rappresenta un toccante momento di ringraziamento e rinnovata fiducia nella protezione della Vergine per la città e i suoi abitanti. La tradizione persiste, alimentata dalla fede e dalla gratitudine di una comunità che ha attraversato i secoli mantenendo intatto il suo legame con la Madonna Immacolata.
di Francesco Vallone