Una storia che va avanti da più di trent’anni, da quando cioè la comunità di Via Discesa Carbone, gestita dalla Fondazione Città Soldale, ha iniziato ad accogliere i primi immigrati che, alla spicciolata, arrivavano a Catanzaro. Ed oggi, la Diocesi ancora una volta dimostra non solo la sua attenzione ma anche la sua azione di amore per lo straniero, per quell’uomo e quella donna che per un viaggio della speranza, si sentono di nuovo parte del mondo, popolo tra i popoli. “Quant’è bella oggi Catanzaro” è la dichiarazione dell’Arcivescovo Mons. Maniago, che con la sua Arcidiocesi, la Migrantes e Fondazione Città Solidale, ha voluto essere forza motrice della festa dei popoli, organizzata insieme al Comune di Catanzaro.
Diversi i momenti che hanno colorato il capoluogo di regione, dal convegno di apertura presso il complesso monumentale del San Giovanni ai momenti di intrattenimento e sensibilizzazione presso piazza Prefettura.
Una Catanzaro dai grandi numeri, una partecipazione ricca per una città che dimostra di essere orgogliosa della sua ormai multiculturalità, dove ognuno può sentirsi “libero di partire libero di restare”.
Una città che si è colorata con le bandiere di ogni nazionalità, che ha assaporato cibi etnici, che ha ballato su musica nuova, coinvolgente, che ha ascoltato lingue diverse e che ha compreso ogni cosa perché si è posta in ascolto con il cuore, quel cuore che il Vescovo, ha sentito battere per tutto il corteo, che ha ammirato con gli occhi di un Padre orgoglioso dei propri figli.
Ha citato Papa Francesco e quella bellezza che spesso nomina, la bellezza di un’umanità che ha tanto da mostrare. Bellezza emersa anche nelle riflessioni di Padre Piero Puglisi, Presidente di Fondazione Città Solidale e Direttore della Migrantes Diocesana, bellezza che emerge nella restituzione di un’opera di sensibilizzazione che va avanti da anni.
“La nostra Fondazione ha una serie di strutture che da tempo si occupano dell’accoglienza di persone straniere, abbiamo costruito una rete sul territorio che ci ha permesso di formare anche numerosi tutori per minori stranieri non accompagnati. È da anni che chi lavora presso queste realtà può godere della bellezza che caratterizza la multiculturalità, ma soprattutto della bellezza dell’altro e della scoperta dell’amore di Dio nel suo volto, nel volto di chi ha sofferto, ha viaggiato e nutre, nonostante tutto, ancora una speranza”.
Tanti i protagonisti di questo sabato diverso, che a dire del Sindaco Fiorita, è un’ulteriore azione, insieme al suo staff per costruire una Catanzaro aperta ed inclusiva: l’imam Khalid Elsheik; Don Mattia Ferrari, cappellano di Mediterranea Saving Human; Bruno Palermo, giornalista; Domenico Oliverio, presidente dell’Associazione tutori volontari e tante altri che hanno lasciato una loro testimonianza.
Tante anche le realtà che con la loro arte hanno voluto sposare la causa, il teatro di Enzo Corea, l’Ottopiù Street Band, la Divercity e tanta musica garantita dalla comunità Ucraina, di Cuba, del Brasile ma tanti anche i protagonisti locali.
Una serata di festa che per l’Arcidiocesi ha segnato la storia di Catanzaro e che per la Fondazione ha rappresentato un tassello in più per il sogno che prende sempre più forma: la costruzione di una Città Solidale.
Don Pietro Puglisi